Il concetto di “finanza sostenibile” che tiene in considerazione i fattori di tipo ambientale (Environmental), sociale (Social) e di governo (Governance), i cosiddetti fattori ESG, nel processo decisionale di investimento, indirizzando i capitali verso attività e progetti sostenibili a più lungo termine, è stato avviato con la sottoscrizione di vari accordi sul clima promossi dalle convenzioni internazionali delle Nazioni Unite, tra questi l’Agenda 2030 ed i relativi 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile o Sustainable Development Goals (‘SDGs’) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Di seguito si riportano le principali convenzioni internazionali:
– la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
– la Dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) sui principi e diritti fondamentali del lavoro,
– la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e Sviluppo,
– la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione,
– l’Accordo di Parigi del 2015 che promuove la transizione verso una economia a basse emissioni di carbonio.
I principali riferimenti normativi sono riconducibili ai seguenti Regolamenti:
Il Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (‘SFDR’), introduce una serie di obblighi di disclosure sull’integrazione dei rischi di sostenibilità e la considerazione degli effetti negativi per la sostenibilità nei processi di investimento. Gli obblighi di disclosure hanno un doppio ambito di applicazione: a livello di soggetto e a livello di prodotto e diverse modalità di attuazione, ossia tramite la pubblicazione di informazioni sul sito internet della società, nell’informativa precontrattuale dei prodotti e nelle comunicazioni periodiche. Le informazioni oggetto della disclosure sono di due tipologie: quelle legate ai rischi di
sostenibilità e quelle legate ai principali effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità (i Principal Adverse Impact o ‘PAI’).
Il Regolamento (UE) 852/2020 ha introdotto nel sistema normativo europeo la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, che consiste in una classificazione delle attività che possono essere considerate sostenibili in base agli obiettivi ambientali dell’Unione Europeo e in base ad altre clausole di carattere sociale.
Il Regolamento SFDR identifica il rischio di sostenibilità, ossia il rischio che i fattori ambientali, sociali o di governance incidano negativamente sul valore dell’investimento finanziario. Il Regolamento SFDR, pertanto, richiede una progressiva integrazione dei rischi ESG nei processi di investimento e della valutazione in tali processi degli effetti negativi sulla sostenibilità delle decisioni di investimento e della consulenza prestata dagli intermediari.
Banca Ifigest con l’obiettivo di integrare il sistema dei rischi aziendali con i rischi ESG, ha intrapreso un processo di pianificazione di interventi nelle procedure interne ed informatiche adottate che ha coinvolto varie aree aziendali, tra queste finanza e credito. Partendo dal proprio core business, la Banca si è posta l’obiettivo di integrare progressivamente i fattori ESG nell’attività di gestione patrimoniale e nella consulenza, orientando le scelte di investimento in società che rispettano i principi di sostenibilità e selezionando OICR o altri prodotti di investimento che possono essere qualificati come etici o socialmente responsabili dai soggetti emittenti. Il processo di adeguamento ai principi di finanza sostenibile comporta altresì una progressiva revisione della governance dei prodotti e della relativa policy interna concernente la prestazione dei servizi di investimento.
Banca Ifigest ha avviato una revisione del processo di investimento iniziando a considerare i principali effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità riferibili ai portafogli modello, nonché adottando criteri utili alla misurazione dei rischi ESG dei portafogli nonché dei loro rating di sostenibilità.
Il processo di investimento del servizio di Gestione di Portafogli ha integrato nell’analisi dei titoli e dei fondi facenti parte dell’asset allocation una metodologia di valutazione, misurazione e monitoraggio dei fattori ESG.
<p”>Attualmente, la Banca applica, sulla base delle informazioni fornite da specifici infoprovider esterni, un rating di sostenibilità ai propri investimenti, escludendo di fatto emittenti di settori particolarmente controversi con bassi rating di sostenibilità e che non rispettano i diritti umani e dei lavoratori o che facciano uso sistematico della corruzione nel business.
Per maggiori informazioni sulle modalità con cui la Banca tiene in considerazione, nell’ambito del servizio di Gestione di Portafogli, gli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità, si rimanda alla “Dichiarazione sulla considerazione dei principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità”.
Linee di gestione Ex. Art. 8
Nella propria offerta di prodotti sostenibili la Banca rende disponibile una nuova famiglia di linee di gestione ex. Art. 8.
Per tali prodotti la strategia di investimento ha l’intento di promuovere anche caratteristiche ambientali e/o sociali e il perseguimento di investimenti che rispettino prassi di buona governance. L’investimento è quindi focalizzato su prodotti che si distinguono per elevati rating di sostenibilità e/o che rispettano i dettami ex art. 8 della normativa prevista dal regolamento (UE) 2019/2088.
L’utilizzo prevalente di prodotti che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali tramite investimenti in imprese con prassi di buona governance o che abbiano come obiettivo investimenti sostenibili ha lo scopo di garantire elevati rating di sostenibilità a livello di portafoglio.
Per misurare e monitorare le caratteristiche ambientali o sociali o l’impatto sostenibile complessivo del portafoglio di investimento, viene utilizzato il rating di sostenibilità fornito da un qualificato ESG data provider internazionale. Inoltre, la classificazione dei fondi secondo i dettami della normativa ex. Art. 8 è il requisito fondamentale per l’inclusione nel portafoglio.
Anche per il servizio di consulenza, Banca Ifigest ha intrapreso un percorso di sostenibilità in linea con quanto espresso dalla Commissione Europea nel proprio Action Plan, con il proposito di favorire una crescita inclusiva e sostenibile.
Nell’ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti, la Banca ha integrato nei propri processi con la valutazione dei rischi di sostenibilità confrontando il profilo ESG espresso dal Cliente nell’apposito questionario con il c.d. “scoring ESG” fornito da provider esterni specializzati nell’analisi di tali tematiche, secondo una scala di valori da 1 a 10 (valore più alto); nel caso in cui gli interessi del Cliente non risultino coerenti con lo scoring degli strumenti finanziari oggetto di raccomandazione, il mancato allineamento viene segnalato al Cliente con apposito alert.
Nel corso del 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifigest ha deliberato, sotto la supervisione di due Consiglieri incaricati, di delegare al Comitato di Pianificazione il progetto di integrazione dei rischi climatici ed ambientali nei processi decisionali e negli assetti organizzativi. In particolare, la Banca ha adottato il modello decentrato, affidando la gestione delle tematiche ESG ai Responsabili delle varie funzioni quali, tra queste, Investimenti, Crediti, Risk Management e Compliance.
Con la predisposizione di adeguate procedure e policy in materia ESG, saranno conseguentemente adottate misure in materia di remunerazione che instaurino una correlazione tra il conseguimento di obiettivi di sostenibilità e le remunerazioni, come disciplinato nella Policy interna sulle remunerazioni adottata dalla Banca.
Le Politiche di Remunerazione applicate da Banca Ifigest tengono conto della performance delle gestioni patrimoniali anche in tema di sostenibilità, ai sensi ex art. 5 della SFDR e sono coerenti con i Valori, la Mission, la Vision della Banca, rispettando le disposizioni normative tempo per tempo vigenti. I meccanismi di remunerazione e di incentivazione sono finalizzati al buon governo della Società nonché alla sostenibilità. Il sistema premiante della Banca si basa su processi che tengono in considerazione il rischio di sostenibilità, prevedendo, nei servizi di investimento, la limitazione di investimenti in strumenti finanziari (OICR/Etf) con un basso rating di sostenibilità.
La Banca comunicherà prontamente eventuali variazioni concernenti la propria politica di sostenibilità, in considerazione dei futuri sviluppi societari, strategici e regolamentari.
Documento aggiornato al 29/04/2024 – Per ulteriori informazioni, contattare: esg@bancaifigest.it